Emergenza caldo, Pelle: “Governo emani decreto per rifinanziare il fondo e tutelare i lavoratori”

Emergenza caldo, Pelle: “Governo emani decreto per rifinanziare il fondo e tutelare i lavoratori”

Il caldo è storicamente fra le maggiori cause di incidenti sul lavoro ed è anche uno dei temi sui quali la Filca Cisl insiste più forte.Il segretario nazionale Filca Cisl Enzo Pelle è intervenuto in materia con una intervista al quotidiano “Il Dubbio” nel quale fa il punto della situazione.

“Nei periodi più caldi del 2023- spiega – nei cantieri italiani si sono verificati numerosi casi di malori, con aumento degli incidenti: per questo motivo il Governo deve provvedere subito ad emanare il decreto per tutelare i lavoratori impegnati nei cantieri: la sicurezza, la salute e la dignità dei lavoratori devono continuare a rappresentare la priorità”.

Necessario rifinanziare ammortizzatori sociali aggiuntivi

E aggiunge: “Giova ricordare che Inps dà la possibilità di bloccare i lavori nei cantieri e ricorrere alla cassa integrazione quando la temperatura raggiunge i 35 gradi o, se inferiore, ci sia un alto tasso di umidità. Nel 2023, il Governo ha stanziato 8,6 milioni di ammortizzatori sociali aggiuntivi, ma avrebbe dovuto inserire questa norma nella legge di bilancio 2024, garantendo il rifinanziamento del fondo. Questo non è però avvenuto. Come Filca ritentiamo che servano interventi strutturali, sul lungo periodo e che quindi sia necessario ripristinare immediatamente la dotazione del fondo per l’emergenza caldo, ma non solo”.

Agire sui contratti

Pelle aggiunge: “Le aziende sono restie ad interrompere i lavori per timore di non rispettare i tempi legali di esecuzione dei contratti.Di conseguenza è necessario prevedere che con fenomeni climatici avversi ci sia lo slittamento delle previsioni contrattuali, sia per i lavori pubblici che per quelli privati. Anche la progettazione delle opere da parte delle amministrazioni pubbliche dovrà tenerne conto”.

Nuovi investimenti specifici

Il segretario nazionale della Filca Cisl spiega poi che “Gli articoli 120 e 121 del codice degli appalti devono essere strumento utile per le casistiche di temperatura estrema. Inoltre bisogna agevolare gli investimenti nei nuovi dispositivi adatti alle temperature più calde e adottare linee comportamentali per il riconoscimento dei rischi connessi. Per facilitarne l’utilizzo è fondamentale che all’interno degli affidamenti pubblici, queste garanzie rientrino  nei costi sulla sicurezza, scorporandoli dall’offerta”.

Sicurezza vuol dire lavoro di qualità e viceversa

E conclude: “La protezione della sicurezza degli individui passa da un lavoro di qualità, che è sinonimo di imprese corrette, che investono sul lavoro sul futuro, per realizzare opere di qualità, moderne e funzionali”.

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