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di Emanuele Petrini*
A nove anni dalle scosse che hanno devastato il Centro Italia, la Filca Cisl dell’Umbria esprime forte preoccupazione per lo stato ancora incompleto della ricostruzione nei territori colpiti, con particolare riferimento all’area della Valnerina, simbolo di identità, cultura e lavoro per la nostra Regione.
La popolazione locale continua a pagare il prezzo di ritardi, inefficienze e scarsa visione strategica. La ricostruzione non può più essere gestita come un’emergenza cronica, ma deve trasformarsi in una reale occasione di rilancio economico, occupazionale e sociale per i territori colpiti. Serve dunque una svolta concreta.
Nonostante alcuni progressi visti negli ultimi due anni, i cantieri attivi sono ancora troppi pochi rispetto al fabbisogno complessivo. La ricostruzione privata procede a buon livello e su quella pubblica si sta cercando di recuperare il ritardo. La carenza di personale tecnico negli uffici per la ricostruzione, la complessità delle norme, i ritardi nell’erogazione dei contributi e l’aumento dei costi dei materiali stanno frenando la vera ripartenza. Occorre mettere il lavoro al centro: solo così si arriverà ad una vera rinascita.
Come sindacato delle costruzioni, riteniamo fondamentale che la ricostruzione diventi motore di buona occupazione e sviluppo qualificato: si riscontrano troppe imprese che soprattutto nei subappalti operano spesso senza garantire condizioni contrattuali dignitose e sicurezza sul lavoro. Per questo motivo, è necessario rafforzare i controlli sugli appalti e la legalità.
Per imprimere una svolta efficace alla ricostruzione e ridare futuro alla Valnerina, la Filca Cisl dell’Umbria propone: una cabina di regia unica e snella che semplifichi le procedure, riduca i tempi di approvazione dei progetti e assicuri continuità ai cantieri; l’aumento dei percorsi formativi per manodopera specializzata attraverso i nostri enti bilaterali dell’edilizia, così da rispondere alla carenza di figure tecniche e rilanciare l’occupazione locale; la valorizzazione delle imprese Umbre e locali nei bandi Pubblici, previlegiando chi assume manodopera del posto, investe in sicurezza e rispetta i contratti e le regole; la promozione di protocolli tra enti locali, imprese e sindacati per garantire trasparenza negli appalti, sicurezza nei cantieri, regolarità contributiva e contrattuale.
Accanto alla ricostruzione fisica, occorrono un piano di sviluppo sostenibile e infrastrutture, un piano di sviluppo integrato che investa su viabilità e trasporti, servizi sanitari e scolastici, rilancio del turismo ambientale e culturale, innovazione digitale e connettività.
La ricostruzione della Valnerina non può limitarsi a riedificare ciò che è andato perso: deve essere un’opportunità per riprogettare il futuro di queste comunità, con visione, coraggio e responsabilità condivisa.
La Filca Cisl Umbria è pronta a fare la sua parte: continueremo a vigilare, proporre soluzioni, difendere i diritti dei lavoratori e dialogare con le istituzioni per una ricostruzione giusta, veloce ed inclusiva, convinti che la Valnerina possa e debba rinascere come area pilota di sviluppo e resilente. Per farlo tuttavia è necessaria una forte volontà politica, una governance efficace e piena partecipazione delle parti sociali e delle comunità locali.
(*) segretario generale Filca Cisl Umbria
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