Riforma Ecobonus, Pelle: “Supporto ai comuni nelle aree periferiche”

Riforma Ecobonus, Pelle: “Supporto ai comuni nelle aree periferiche”

Governo al lavoro sulla nuova manovra 2025, la prima dentro il nuovo patto di stabilità europeo. Palazzo Chigi punta ad importanti riforme relativamente agli ecobonus. In particolare, si sta valutando la rivisitazione di importanti agevolazioni volte all’adeguamento energetico e alla ristrutturazione degli immobili, con una corretta attenzione alle fasce meno abbienti. L’orientamento del Governo, da quanto emerge dalle prime notizie, sembra quello di prevedere un incentivo del 65 percento sulle prime case.

Un’azione che viene accolta e commentata con favore da Enzo Pelle, segretario nazionale della Filca: “Come Federazione abbiamo sempre rimarcato la necessità di misure specifiche per le aree periferiche delle città, caratterizzate da alta densità abitativa – sottolinea in una nota il leader nazionale degli edili. Si tratta di situazioni complesse, in cui nemmeno il Superbonus è riuscito a sortire effetti, nonostante siano le realtà più bisognose di interventi”.

Ora serve un passo avanti

”Però – aggiunge – è necessario fare un ulteriore passo in avanti: le zone periferiche delle città italiane, ad alta concentrazione abitativa, difficilmente riuscirebbero a muoversi senza un supporto istituzionale dei Comuni, che possono indirizzare alla rigenerazione e partecipare alla stessa. Le situazioni reali, in queste zone, spesso necessitano di una programmazione più complessa e che vada nella direzione di qualificare l’intera area abitativa.

Relativamente all’incentivo previsto sulle prime case, Pelle aggiunge: “Come abbiamo dichiarato in altre occasioni – spiega – il ribasso d’asta dei cantieri pubblici è pari a circa il 30 percento (frutto di competizione non qualitativa): in queste aree abitative specifiche, dove molti edifici sono datati e la soluzione migliore sarebbe la demolizione e la successiva ricostruzione, si dovrebbe dare la possibilità all’amministrazione locale di agire, anche con un margine economico aggiuntivo rispetto ai privati e rispetto al vincolo della prima casa. Sono proprio queste situazioni complesse che richiedono soluzioni mirate”.

Focus sulla qualità

Pelle sposta l’indice sulla necessità di una spesa di qualità: “È importante che gli Ecobonus e i bandi pubblici – dice il leader nazionale della Filca Cisl – garantiscano una spesa pubblica di qualità: per questo pensiamo che sia necessario prevedere un efficace sistema di monitoraggio degli interventi, per costruire un rating qualitativo degli stessi: l’utilizzo dei sistemi di affidamento pubblico, e quindi della progettazione in Bim, può essere il percorso anche per l’implementazione dei dati sui prezzi”.

È anche importante, ribadisce il segretario della Filca, “garantire allo Stato e ai cittadini l’efficace utilizzo delle risorse, per questo è opportuno pensare alla necessità di attivare polizze assicurative decennali postume all’intervento, che garantiscano la bontà nel tempo delle lavorazioni effettuate e dei prodotti utilizzati. Riteniamo sia indispensabile muoversi in un’ottica di qualificazione sia sociale che del lavoro e del mercato di impresa. Le fasce meno abbienti, che spesso sono anche quelle dei giovani, difficilmente potranno permettersi di anticipare le somme previste. Secondo quanto dichiarato dallo stesso ministro dell’Ambiente, il bonus edilizio per i redditi più bassi potrebbe essere erogato sotto forma di sovvenzione, una iniziativa che andrebbe nella corretta direzione, considerando anche i regimi agevolati di accesso per le Esco tramite sistemi di incentivazioni analoghi ai Titoli di Efficienza Energetica, con le garanzie sul risparmio energetico ma anche sul monitoraggio nel tempo. Questi interventi – conclude Enzo Pelle – legati alle prospettive offerte sulla prossima Legge di Bilancio, sarebbero norme di buon senso che permetterebbero coesione sociale, promozione qualitativa del mercato di impresa e incentivo ad un lavoro sicuro e di qualità”.

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