Ri-Costruire il futuro: per 9 detenuti la vita ricomincia con l’edilizia
Il lavoro nell’edilizia come punto di ripartenza. Concluso con successo il progetto “Ri-costruire il futuro – per l’integrazione socio-lavorativa dei carcerati” che, partito nel mese di febbraio, aveva come obiettivo la formazione professionalizzante dei carcerati e il successivo inserimento lavorativo nelle imprese del territorio.
Realizzato dal Cesf, col sostegno di Fondazione Perugia, il progetto ha portato all’inserimento nelle aziende locali di nove detenuti che beneficiano delle misure diurne alternative alla detenzione. A presentare i risultati sono stati Antonella Grella, Direttrice del Nuovo Complesso Penitenziario Perugia “Capanne” e Salvatore Bartolucci, coordinatore del corso. Sono poi intervenuti Agostino Giovannini, Presidente del Cesf; Giuliano Bicchieraro, vicepresidente Cesf e Segretario Filca-Cisl Umbria; Albano Morelli Presidente Ance Umbria; Elisabetta Masciarri, Segretario Fillea-Cgil Umbria, Alessio Panfili, Segretario Feneal-Uil Umbria, Pasquale Trottolini, Direttore Cna Costruzioni Umbria e Augusto Tomassini, Presidente di ANAEPA Confartigianato Edilizia Perugia.
Le fasi del progetto
Nella prima fase del progetto, i funzionari dell’istituto penitenziario hanno selezionato 25 detenuti tra quelli in possesso dei requisiti per accedere ai benefici dell’articolo 21 (e dunque che possono essere autorizzati ad uscire dal carcere durante il giorno per recarsi al lavoro). Tra questi, i delegati del Cesf hanno individuato 15 allievi interessati a lavorare nel settore delle costruzioni sia durante il periodo di semi-libertà che a fine pena.
Successivamente, gli allievi hanno iniziato a frequentare le lezioni dapprima nel laboratorio attrezzato all’interno del complesso penitenziario e, successivamente, nel cantiere-scuola appositamente creato all’interno del perimetro carcerario. In 9 sono arrivati alla fine del progetto e grazie a colloqui con le imprese edili del territorio, sono state individuate quelle disponibili ad inserire nel proprio organico gli allievi potenziali beneficiari delle misure alternative alla detenzione e, successivamente, si sono svolti i colloqui individuali tra i rappresentanti delle imprese e i partecipanti al corso. Il corso si è concluso il 23 ottobre con la consegna degli attestati ai partecipanti
“Per la realizzazione del percorso formativo – ha sottolineato Salvatore Bartolucci, imprenditore e coordinatore del corso – è stato fondamentale il contributo delle aziende fornitrici che, vista la finalità sociale dell’iniziativa, hanno voluto partecipare mettendo a disposizione con sconti importanti, o addirittura gratuitamente, alcuni materiali e attrezzature indispensabili per la realizzazione delle attività.
Nel ringraziare Fondazione Perugia per l’importante sostegno dato al progetto la Direttrice del Nuovo Complesso Penitenziario Perugia “Capanne” Antonella Grella ha sottolineato come “Il percorso sia stato molto importante perché ha potuto offrire ai detenuti una formazione specifica nel settore edile. Se il carcere, infatti, ha come mandato quello di promuovere percorsi di reinserimento lavorativo è prima di tutto importante fornire delle competenze specifiche che trovino un riscontro positivo nel mondo del lavoro. Grazie a questo progetto abbiamo potuto creare una connessione tra l’ambito lavorativo e il contesto carcerario, ne siamo molto contenti e confidiamo di poter ripetere questa esperienza anche in futuro”.
Il Presidente di Ance Umbria Albano Morelli, oltre a ringraziare tutti coloro che si sono prodigati per la riuscita del progetto, ha espresso la sua profonda soddisfazione per quella che a suo avviso è: “la dimostrazione concreta di come il settore edile sia strettamente connesso con la società civile, non solo nel suo ruolo più evidente di costruzione e manutenzione di edifici e infrastrutture, bensì anche in quello di fucina di opportunità o -come dimostra questo percorso – di seconde opportunità. Da sempre crediamo nel lavoro e nella sua dignità come elemento di crescita umana, prima ancora che professionale, per questo non potevamo esimerci dal mettere con entusiasmo le nostre energie e le nostre imprese a disposizione della rieducazione e del reinserimento di queste persone”.
Anche per il Presidente di CNA Costruzioni Umbria, Emanuele Bertini: “il Progetto rappresenta un importante momento di condivisione e di coinvolgimento delle fasce più fragili della società, con l’intento di dare piena realizzazione agli obiettivi di reinserimento e riabilitazione previsti dal nostro ordinamento e dalla Costituzione stessa. Per questo ne riconosciamo il grande valore sociale e morale”.