Contratto edilizia: i punti salienti della piattaforma per il rinnovo
L’attivo unitario delle tre federazioni sindacali edili, ovvero Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil, ha dato l’ok alla piattaforma per il rinnovo del contratto dell’edilizia, in scadenza a fine mese e interessa oltre un milione di addetti.
Questi in sintesi i punti chiave
Gli obiettivi del Pnrr -Oltre alla missione 3 relativa alle Infrastrutture per una mobilità sostenibile, ci saranno altre 5 missioni, su un totale di 7 che interesseranno in maniera indiretta il settore Edilizia, a queste si aggiungono le sfide lanciate dalla Direttiva Green come l’ammodernamento del patrimonio infrastrutturale, pubblico e privato di tutto il Paese. Anche per la realizzazione di opere minori è previsto l’utilizzo di tecniche di costruzione a basso impatto ambientale (BIM), per ridurre gli sprechi e ottimizzare l’uso dei materiali”. Inoltre, viene chiesta l’implementazione dei metodi di prefabbricazione e modulazione per minimizzare i rifiuti di costruzione e ridurre i tempi di realizzazione; l’applicazione di tecniche di costruzione a secco, che riducano l’uso di acqua e materiali cementizi, la promozione di tecnologie avanzate di perforazione e scavo, che minimizzino le vibrazioni e l’ utilizzo di tecnica dello scavo in atmosfera iperbarica per la costruzione di gallerie che interagiscono con la falda acquifera
Normativa contrattuale in merito alla richiesta delle Assemblee dei lavoratori – Su questo fronte, le sigle sindacali chiedono la revisione della normativa contrattuale in merito alla richiesta delle Assemblee dei lavoratori. Le diverse situazioni aziendali e locali creano disparità nell’esercizio del diritto di richiesta Assembleare generando, di conseguenza, importanti difficoltà nell’applicazione dell’istituto. Filca, Fillea e Feneal chiedono che la titolarità dei sindacati di poter convocare l’assemblea con i lavoratori, possa essere applicata anche in assenza delle Rsu e Rsa-
Cambiamenti climatici e organizzazione del lavoro – Filca e le altre associazioni sindacali ricordano come le variazioni climatiche e l’aumentare generalizzato delle temperature impongano a tutti una riflessione strutturale sulle metodologie, sui dispositivi di sicurezza. Dunque secondo le sigle sindacali è imprescindibile prevedere una maggiore flessibilità nell’orario di lavoro, demandando la disciplina alla contrattazione di secondo livello. La richiesta dei sindacati è di modificare le modificare le previsioni del CCNL sull’Orario di Lavoro e sui conseguenti Accordi locali per permettere la concordata riduzione dell’orario ordinario, sulla base delle situazioni di allerta che si dovessero venire a creare a livello locale.
RLS – Sempre in un’ottica di prevenzione della sicurezza e dell’attività partecipativa dei soggetti nel sistema di prevenzione, i sindacati chiedono il potenziamento contrattuale delle visite degli RLST: queste dovranno essere sempre rese possibili nelle aziende selezionate dagli stessi. Le imprese con RLS potranno richiedere la restituzione totale o parziale del contributo versato previa verifica: della regolarità nell’elezione degli RLS aziendali riscontrabile da verbali sindacali, dell’effettivo utilizzo di permessi e ore di partecipazione ai corsi di formazione negli EE.BB. deducibile dalle buste paga, della costanza del rapporto di lavoro, della vigenza dell’incarico
Sicurezza – L’obiettivo del DL 146/21, che ha modificato il Testo Unico sulla Sicurezza, è quello di fornire una risposta concreta al proliferare di casi di irregolarità nel mantenimento degli standard di sicurezza previsti dalla norma. Il decreto obbliga all’individuazione di un preposto per cantiere. Il contratto, di conseguenza, deve prevedere forme di protezione che permettano a questa figura di potere operare con certezza. Per questo motivo i sindacati chiedono, a fronte delle responsabilità a cui va incontro il lavoratore nominato: una indennità percentuale sulla retribuzione; la copertura assicurativa nei casi di contenzioso; che l’individuazione dell’incaricato avvenga obbligatoriamente tra i livelli più alti assegnati a quel particolare sito in lavorazione, comprese le sedi aziendali o le unità locali-
La Cipe – La Carta di identità professionale edile (appunto Cipe) sarà legata al codice fiscale del lavoratore, così da permettere la predisposizione di un codice univoco di identificazione in modo da essere uno strumento utile per l’identificazione del lavoratore e per il corretto calcolo delle ore lavorate, al fine di poter emettere il certificato di congruità secondo normativa. La Cipe, secondo i sindacati, dovrà inoltre mettere in condizione il sistema bilaterale di certificare la presenza nel cantiere di una o più imprese e lavoratori che applicano più contratti di lavoro ma che fanno parte di una unicità della manodopera impegnata allo svolgimento di una determinata opera
Sorveglianza Sanitaria – Al fine di rafforzare il sistema di prevenzione delle malattie professionali e degli infortuni nel settore delle costruzioni nonché di rilanciare lo svolgimento della stessa, Filca, Fillea e Feneal chiedono la creazione di una convenzione quadro nazionale e l’elaborazione didi un protocollo di sorveglianza sanitaria standard da adottare nei singoli sistemi territoriali