Patente a punti strumento per applicare le regole, ma serve più consapevolezza

Patente a punti strumento per applicare le regole, ma serve più consapevolezza

di GIULIANO BICCHIERARO*

Nel percorso attivato ormai da anni nel poter e dover limitare infortuni, infortuni gravi e soprattutto morti nel settore delle costruzioni, le varie disposizioni di legge sono ormai considerate le migliori a livello europeo. La differenza come sempre la fa l’applicazione che come per altre nostre norme, langue e anzi  spesso le norme sistematicamente si disattendono.

 Stiamo assistendo ad una recrudescenza del fenomeno delle morti nei cantieri soprattutto nella nostra regione, abbiamo la necessità urgente di mettere un punto e ricorrere a tutta la nostra esperienza nel settore per poter eliminare la strage continua.

Applicare le norme: la patente a crediti sarà un aiuto

 Le norme ci sono, dal dlgs 81/08 al 106/09, passando poi per la 215/21 e di recente il Dl 19 del marzo di questo anno dove si parla dopo anni dell’applicazione della patente a crediti. La proposta della patente a “punti” è stata lanciata nel 1981 e ora abbiamo la legge. Con gli opportuni correttivi, può svolgere la sua funzione di indicatore della qualità della sicurezza delle imprese e nei cantieri. Sicuramente potrebbe servire anche per premiare quelle imprese virtuose, che rispettano le regole e non fanno concorrenza sleale sulla pelle dei lavoratori, risparmiando sulla sicurezza.

La Patente a crediti, disposizione contenuta nella legge n. 56/2024 in vigore dal 30 aprile scorso, è una prima risposta alle nostre richieste di sicurezza dei lavoratori nei cantieri. Si tratta di una idea lanciata dalla Filca nel 2003 e prevista nei decreti 81/2008 e 106/2009, ma ora è necessario che sia accompagnata da prassi concrete e da regolamenti. lo strumento non è certo sufficiente è uno dei tanti messi a disposizione per cercare, anche sul fronte della qualificazione delle imprese, di garantire la sicurezza dei lavoratori, per differenza, cioè cercando anche di ripulire il settore dalle imprese che nell’ambito dell’edilizia non hanno nessuna esperienza o che nel settore cercano di inserirsi solo ed esclusivamente per fare speculazione e guadagni facili per poi passare ad altro.

Coinvolgere Rls, Rlst e Rspp

Ad oggi, chiunque può andare alla Camera di commercio e iscriversi come imprenditore edile, anche senza avere la necessaria preparazione. Iniziamo a sperimentare direttamente questo dispositivo, cominciando a verificare intanto attraverso le autocertificazioni che ogni azienda che vorrà lavorare in un cantiere dovrà presentare all’Inl: già cosi si assume una responsabilità penale, che prima non aveva, la patente a crediti non è un sistema che “aspetta” il controllo, parte appunto da un autocertificazione, dove si chiedono cinque cose ma le tre più importanti sono, il Dvr aggiornato, formazione di tutte le figure atte alla prevenzione e la designazione di un Rspp che sia competente, in tutto questo se l’Rls o Rlst saranno coinvolti sistematicamente un grande passo avanti lo avremo fatto.

L’importanza della lista di conformità

La lista di conformità è un altro importante strumento riguardo alla qualificazione, delle imprese, inerente alle violazioni riscontrate da parte degli ispettori del lavoro i quali avranno il potere una volta aver avuto riscontro positivo o negativo rispetto ai controlli, registrare o cancellare dalla lista un’impresa, è chiaro quali possono essere le consguenze di una azienda cancellata dalle liste. Al pari di altri strumenti sia la patente a crediti che le liste di conformità, potranno contribuire al concreto cambio di passo, evidenziare solo i limiti non cogliendo e potenziando le opportunità, rendendo le azioni concrete ed efficaci è un esercizio, facile, ma che rende in concreto tutti più deboli. Anche per questo riteniamo fondamentale il dialogo con le parti sociali dell’edilizia e il coinvolgimento del sistema bilaterale edile quale ulteriore elemento di qualificazione.

Il decalogo di proposte ulteriori della Filca Cisl

La Filca Cisl non si è certo accontentata di questo provvedimento, ma ha fatto altre proposte, ben dieci e catalogate secondo un ordine che rappresenta le priorità da seguire se, secondo il nostro parere, si vuole arginare il fenomeno delle morti nei cantieri. Il decalogo messo appunto sia dalla confederazione Cisl che dalla federazione Filca Cisl ha punti che riguardano: trasferimento delle regole che tutelano il lavoro negli appalti pubblici e privati; più potere ai rappresentanti per la sicurezza nei luoghi di lavoro;  la sicurezza nei luoghi di lavoro, come nuovo paradigma culturale da insegnare nelle scuole; la digitalizzazione della sicurezza, ovvero utilizzare strumenti tecnologicamente avanzati che permettono ai lavoratori di avere un aiuto rispetto alla percezione del rischio.

 Dopo i fatti di Firenze con l’importante lavoro fatto dalla nostra federazione sia da un punto di vista della proposta politica, che delle iniziative, abbiamo potuto constatare che purtroppo c’è tanta retorica intorno alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Sia le istituzioni che le imprese a parole dicono di essere sensibili a questo tema, ma nei fatti non riescono a prendere nessun tipo di decisione. Insomma, per loro è come se il fenomeno fosse inevitabile.

 Il ruolo dell’Rlst è fondamentale rispetto al lavoro di consulenza che può fare nei confronti delle aziende e di formazione nei confronti dei lavoratori. La sicurezza si fa sul campo: questa affermazione deriva dalla sperimentazione fatta nei cantieri. Infatti, laddove è stata fatta formazione continua e costante gli infortuni e tantomeno le morti non si sono verificati.

(*) segretario generale regionale Filca

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