Otto anni dal sisma della Valnerina: “Bilateralità edilizia e legalità chiavi della ricostruzione”
Una nuova “Civitas appenninica”, ma soprattutto la centralità della bilateralità edilizia per rilanciare il territorio di Norcia e della Valnerina, che in questo giorno di otto anni fa venivano devastati dal terribile terremoto di magnitudo 6,5. Il secondo fortissimo, dopo quello del mese di Agosto, stavolta senza vittime ma sempre con migliaia di sfollati.
A dirlo è Bruno Mancinelli, coordinatore della Cisl del territorio di Foligno-Spoleto: “Riteniamo- sottolinea in una nota – sia necessario rafforzare i legami tra le nostre città medie ed i piccoli centri dell’Appennino, investendo nella viabilità e potenziando la digitalizzazione. Questo pensiamo sia possibile anche integrando le risorse post-sisma come quelle del NextAppennino con quelle già stanziate dalla Strategia Nazionale delle Aree Interne (Sia)”.
Nel giudicare positivamente l’aumento delle liquidazioni per la ricostruzione privata, che una volta esaurito il Superbonus 110 hanno permesso il ritorno di molte aziende nell’area del cratere, Mancinelli ricorda come le zone isolate abbiano ancora problemi. Anche per questo, sottolinea “riteniamo che gli elementi qualificanti del processo di ricostruzione fisica vada ribadita la centralità della bilateralità edile come elemento imprescindibile a protezione dei lavoratori e per una corretta governance del settore. Tutto ciò attraverso la conferma del Durc di congruità, prerequisito essenziale per accedere a finanziamenti pubblici e gare d’appalto, favorendo così trasparenza e legalità mai scontati nella ricostruzione”.
“A questo fine – prosegue ancora Mancinelli – i protocolli di legalità, che si avvalgono del sistema delle Casse Edili/Edilcasse e dei tavoli per i flussi di manodopera, sono fondamentali per prevenire infiltrazioni criminali nel settore, nella ricostruzione post-sisma, coniugando efficienza e legalità, insieme alla sicurezza nei cantieri. Siamo fermamente convinti che è fondamentale continuare ad investire nella ricostruzione affrontando le sfide con un approccio integrato che promuova la coesione sociale e la vitalità economica delle comunità colpite: anche attraverso ulteriori provvedimenti legislativi mirati”.
Secondo Mancinelli quindi, è necessario coinvolgere in modo sinergico nel processo di ricostruzione tutte le regioni interessante, conferendo ad esso un approccio sociale e rafforzando le politiche relative alla sanità, al welfare, ai trasporti e appunto all’ istruzione: “La nostra idea – spiega – è quella di una Civitas Appenninica: ciò implica rafforzando le politiche relative alla sanità, al welfare, ai trasporti e all’ istruzione. ciò implica che le città medie assumano un ruolo centrale nelle attività amministrative, mantenendo però la valorizzazione delle specificità dei singoli borghi e comuni, che devono continuare a svolgere le loro funzioni primarie”