L’edilizia umbra continua a crescere: “Ma lo skill mismatch frena progetti e transizione”
Crescono lavoro e salari, ma a bilanciare i lati positivi ci sono un Pnrr che si concluderà fra un anno, con molto lavoro ancora da fare e una crisi della manodopera che resta estremamente complicato risolvere senza l’aiuto di lavoratori stranieri.
Il quadro emerge dal Rapporto annuale “Le costruzioni e lo sviluppo economico e sociale dell’Umbria”, presentato presso il Sistema Edilizia, dove ha sede anche Ance Perugia, che ha commissionato il progetto, a margine dell’assemblea regionale dal titolo “Costruttori di futuro – Un cambio di passo”. Filca Cisl Umbria era presente col segretario generale Giuliano Bicchieraro e col segretario regionale aggiunto Emanuele Petrini.
Hanno aperto i lavori il presidente regionale di Confindustria Vincenzo Briziarelli, l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Perugia Francesco Zuccherini, Alfredo Martini della The Sign Comunicazione, che ha realizzato il rapporto per conto di Ance e l’opinionista e giornalista Marco Panar e l’opinionista e giornalista Marco Panara.
I numeri: futuro roseo, ma con sfumature di grigio
Il rapporto conferma sostanzialmente quello che già Svimez e altre associazioni avevano detto e cioè che in un contesto di incertezza economica, il comparto delle costruzioni è riuscito a mantenere un ruolo centrale, trainato anche dai finanziamenti del Pnrr e dalla ricostruzione.
Nel periodo ottobre 2023-settembre 2024, il volume delle ore lavorate nel settore delle costruzioni è cresciuto del +9,8 percento a Perugia e del +7 percento a Terni, con un aumento della massa salari rispettivamente del +12 e del +9,3. Questo ha generato un incremento occupazionale che ha portato il numero di lavoratori mediamente attivi a superare le 13.000 unità a livello regionale e quello delle imprese a sfiorare le 2.500. Grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza, in Umbria sono stati avviati oltre 4.200 interventi per un valore complessivo di 4,7 miliardi di euro, concentrati su cinque missioni strategiche, in particolare per la transizione ecologica, la digitalizzazione e l’ammodernamento delle infrastrutture.
Verso un’edilizia sempre più sostenibile
Ma anche in Umbria il mercato delle costruzioni è in profonda trasformazione, per affrontare la quale serve un approccio innovativo, che sappia bilanciare le esigenze di sviluppo economico con la sostenibilità e il benessere del territorio.
Dunque al centro non possono che andare la rigenerazione urbana, la riqualificazione dei territori, valorizzando le aree esistenti, la riduzione del consumo di suolo e una edilizia sempre più sostenibile ed a misura d’uomo, nel quale ovviamente ha un ruolo importante anche l’efficientamento energetico.
“La transizione verso un’edilizia sostenibile è ormai una necessità imprescindibile.– spiega Ance – Le imprese umbre stanno dedicando crescente attenzione a strumenti e metodologie che promuovano la sostenibilità, come l’utilizzo del Building information modeling per una gestione più efficiente dei progetti, e l’adozione di pratiche per ridurre le emissioni di anidride carbonica. L’impiego di materiali green e l’attenzione all’economia circolare rappresentano ulteriori leve per innovare il settore, rispondendo alle richieste di un mercato sempre più orientato alla responsabilità ambientale”.
Skill mismatch: allarme per il 40 percento delle aziende
Resta il grande nodo della carenza di figure professionali qualificate, evidenziato dal 40 percento delle imprese: “Una situazione – sottolinea il presidente regionale di Ance Albano Morelli – che in qualche caso mette anche a rischio la consegna dei lavori nei tempi previsti”.
Mancano soprattutto competenze specifiche nei settori emergenti come la digitalizzazione, la sostenibilità e l’efficienza energetica: “Necessario quindi investire sempre più sulla formazione – sottolinea Ance Umbria – sia attraverso percorsi accademici, sia tramite programmi di aggiornamento professionale. Solo così sarà possibile colmare il divario tra la domanda di competenze e l’offerta, garantendo al settore le risorse umane necessarie per affrontare le sfide future”
“La carenza di competenze e di mano d’opera – ha affermato nella sua relazione il presidente di Ance Perugia Giacomo Calzoni – costituisce il principale ostacolo per continuare un trend virtuoso per le imprese e per lo sviluppo dei territori”.
Più efficienza per crescere ancora
Ma non c’è solo questo: “Egualmente diventa urgente – sottolinea Calzoni – una crescita di efficienza delle amministrazioni pubbliche con le quali noi collaboriamo dando il nostro supporto, ma a fronte di crescenti rischi di tenuta economica e finanziaria delle imprese. Si tratta di una questione che va affrontata urgentemente. Dobbiamo lavorare insieme per trovare delle risposte concrete. La sfida attuale e per il futuro non può prescindere da un confronto costruttivo e da un dialogo tra sistema delle imprese, amministrazioni pubbliche e chi ha responsabilità decisionale a livello territoriale. Inoltre è fondamentale che per tutta l’area del cratere sismico siano assicurate per i prossimi anni risorse certe e adeguate. E che si proceda rapidamente con la realizzazione delle infrastrutture viarie necessarie”.
Le previsioni per il 2025: attenzione al calo dei salari
Guardando al 2025 prevale l’ottimismo per il 37 percento delle imprese intervistate, che prevedono una crescita, mentre il 50 percento stima una stabilità rispetto all’anno in corso. Tuttavia, il settore si trova a fronteggiare importanti sfide legate all’aumento dei costi dei materiali e alla necessità di innovare i processi.
“Da non sottovalutare- conclude Ance – il rallentamento della massa salari dell’ultimo trimestre, del quale occorrerà valutare attentamente le cause”.
Nei prossimi giorni pubblicheremo su questo sito e sui nostri canali alcune interviste video realizzate nel corso della giornata.