L’edilizia circolare: vantaggi e ostacoli da superare
L’economia circolare in edilizia si concentra su pochi ma chiari ambiti: riduzione dei consumi, recupero e riciclo di materiali ed energia. L’obiettivo di questo concetto è quindi l’uso sostenibile ed economico delle risorse. Oltre a questo, quando si parla di economia circolare applicata all’edilizia si intendono anche la riorganizzazione dei processi produttivi e dei modelli di business. Di conseguenza, è necessario sviluppare e adattare i processi tecnici, economici e istituzionali e le condizioni quadro. E non solo a livello locale, ma anche a livello regionale e globale.
I vantaggi dell’edilizia circolare
L’edilizia circolare è l’integrazione dei concetti dell’economia circolare nei processi di edilizia. Ciò comporta alcuni potenziali vantaggi:
- La riduzione del consumo di risorse e dei volumi di rifiuti ha un impatto positivo sull’ambiente, poiché è necessario estrarre o lavorare meno materie prime durante l’intero ciclo di vita dell’edificio.
- I minori costi di acquisto, smaltimento e trasporto riducono i costi complessivi dei progetti di costruzione.
- A seconda degli sviluppi tecnologici, dell’avanzamento della digitalizzazione e delle misure normative, in futuro potrebbero esserci ulteriori possibilità di risparmio finanziario.
- Creazione di posti di lavoro e di attività economiche nell’industria locale delle materie prime, della costruzione e del riciclaggio.
- Il materiale smaltito richiede meno spazio in discarica.
- Dell’economia circolare a livello globale nel settore edilizio beneficiano anche molti Paesi meno sviluppati, che attualmente continuano a risentire delle enormi quantità di rifiuti prodotti nei Paesi avanzati e da questi esportati
Gli ostacoli che incontra l’economia circolare
Parlare di edilizia circolare è fondamentale perché nonostante gli sforzi, anche di associazioni come la Filca, i risultati non sono sin qui soddisfacenti. Gli episodi di Firenze, di Brandizzo o senza andare troppo lontano, quelli avvenuti in Umbria, confermano che sul fronte della sostenibilità e della sicurezza c’è ancora molto da fare. Le ragioni sono diverse:
- Normative non adeguate o non realistiche da parte dei legislatori. Ad esempio, secondo una direttiva dell’UE, il 70% del materiale di demolizione dovrebbe essere riciclato entro il 2020. Tuttavia, molti Paesi non soddisfano questi requisiti perché i limiti di tempo e di budget dei progetti edilizi non lo consentono.
- Nei settori dell’edilizia pubblica e privata, spesso la consapevolezza dei vantaggi dell’economia circolare è ancora insufficiente. In Italia, soprattutto, c’è da combattere la tendenza ancora molto diffusa a considerare la formazione un costo e non un investimento. Sia sul fronte della sicurezza, che da quello della sostenibilità Eppure gli studi confermano che la costruzione di edifici a impatto climatico zero rappresenta il futuro del comparto in tutto il Mondo. Su questo la Filca è in prima fila.
Rifiuti edili: una questione di riciclo
Un’altra ragione principale per cui l’edilizia circolare è ancora agli inizi in Italia è che c’è ancora molto margine di miglioramento nel riutilizzo e nel riciclo dei rifiuti edili. Ogni anno in Italia vengono prodotti milioni di tonnellate di rifiuti edili e macerie, di cui la maggior parte viene generata durante la demolizione degli edifici. Ma solo una piccola percentuale di questi viene riciclata.
Il motivo è che gran parte dei rifiuti edili non sono di qualità paragonabile alla materia prima originale. Per questo motivo, le macerie edili vengono utilizzate principalmente come materiale di riempimento per l’isolamento o la costruzione di strade.
In questo contesto, è importante notare la differenza tra il riciclo e il riutilizzo dei materiali edili. Si parla di riutilizzo quando un prodotto può essere riutilizzato con una lavorazione o una modifica minima, come ad esempio una finestra o i mobili della cucina.
Anche l’asfalto, il calcestruzzo e le macerie edilizie vengono spesso riciclati in aggregati o in nuovi prodotti di asfalto e calcestruzzo. Il legno può essere riciclato in prodotti in legno ingegnerizzato come i mobili, oltre che in pacciame, compost e altri prodotti. Anche i metalli, tra cui acciaio, rame e ottone, sono materie prime preziose per il riciclaggio.
Quando si tratta di riciclare i rifiuti edili, il fattore decisivo è il costo. I materiali riciclati, invece, richiedono un processo ad alta intensità di lavoro per essere scomposti e riportati allo stato originale. Tuttavia, a seconda del grado di purezza della materia prima, il recupero è spesso significativamente più economico del conferimento in discarica. In molti casi, i materiali da costruzione riciclati costano all’incirca come la materia prima primaria.
A seconda del tipo e delle dimensioni di un progetto edilizio, il riutilizzo o il riciclo dei materiali offre quindi un grande potenziale di risparmio.
Come si può mettere in pratica l’economia circolare nell’edilizia?
In teoria, l’economia circolare nel settore delle costruzioni combina i tre punti della creazione di valore, della conservazione del valore e della decarbonizzazione. Anche l’attuazione pratica è orientata in tal senso. Alcuni passi concreti verso una maggiore sostenibilità nel settore delle costruzioni sono però possibili.
- Mantenere e ottimizzare gli edifici esistenti invece di costruirne di nuovi.
- Ridurre le dimensioni dei nuovi edifici.
- Progettare i nuovi edifici in modo che richiedano il minor numero possibile di materiali, ma che allo stesso tempo consentano una lunga durata.
- Utilizzare metodi di costruzione che consentano un facile smontaggio e riciclo dei materiali.
- Costruzioni prefabbricate: si sa quanto costerà prima di iniziare a costruire, si può assemblare e smontare facilmente l’edificio. Le materie prime utilizzate possono essere facilmente riciclate.
- Maggiore utilizzo di materiali e manodopera locale.
- Migliore coordinamento tra tutte le parti coinvolte nel progetto di costruzione durante l’intero ciclo di vita dell’edificio (ad esempio attraverso la digitalizzazione).
- Introduzione di passaporti di prodotto che indichino chiaramente i materiali utilizzati negli immobili.
- Agevolazioni fiscali legate ai criteri di valutazione previsti dalla legge per i progetti edilizi privati e pubblici.
- Aumento della tassazione delle materie prime primarie.
La realizzazione pratica di questi punti dipende spesso dal tipo e dalle dimensioni del progetto edilizio in questione, oltre che da altri fattori. Tuttavia, è molto probabile che nei prossimi anni i legislatori creeranno sempre più le condizioni generali per farlo.