Filca Cisl Umbria a La Voce: “Comparto edile rischia fase di incertezza, serve piano industriale”

Filca Cisl Umbria a La Voce: “Comparto edile rischia fase di incertezza, serve piano industriale”

Di seguito il testo inviato al settimanale della Conferenza Episcopale Umbra La Voce per l’articolo uscito sul numero di questa settimana

L’edilizia in Umbria è un settore fondamentale, non solo per il suo peso nell’economia regionale e per l’occupazione che genera, ma anche per il suo ruolo strategico nella sicurezza del territorio e nella rigenerazione urbana. Eppure, oggi il comparto rischia una nuova fase di incertezza: gli investimenti stanno diminuendo, e la quasi abolizione dei bonus fiscali ha messo in forte discussione la tenuta e la continuità lavorativa di molte imprese e lavoratori.

Per questo motivo riteniamo urgente che la Giunta Regionale, nell’ambito del Tavolo delle Costruzioni, promuova l’avvio di un vero e proprio piano industriale dell’edilizia, che superi la logica delle risposte occasionali e cicliche e rilanci il settore con una programmazione strutturata. Il piano deve partire da un quadro preciso dei rischi naturali che interessano l’Umbria — sismico, idrogeologico e idraulico — aggravati dai cambiamenti climatici. È necessario prevedere interventi mirati e programmati che mettano al centro la sicurezza delle comunità e la tutela del territorio.

La pagina dedicata alla Filca Cisl sul settimanale dei vescovi umbri

Altrettanto fondamentale è investire sulla rigenerazione urbana e sulla valorizzazione delle aree interne, in un’ottica di integrazione tra grandi centri e piccoli borghi, per contrastare lo spopolamento e promuovere coesione sociale e sviluppo sostenibile. A due anni dal sisma che ha colpito Umbertide e Pierantonio, e con i cantieri del cratere del Centro Italia ancora in corso, chiediamo che la ricostruzione venga accelerata e accompagnata da misure stabili per garantire la qualità e la sicurezza del lavoro.

Gli strumenti legislativi esistono: vanno messi in campo in maniera efficace, costruendo percorsi partecipati e condivisi con cittadini, imprese, istituzioni e parti sociali. La partecipazione è essenziale per generare sinergie, responsabilità diffuse e interventi realmente efficaci. In questo senso, vanno attuati pienamente i protocolli di legalità e sicurezza già sottoscritti, prevedendo il controllo effettivo dei cantieri, l’utilizzo del settimanale di cantiere e del badge di riconoscimento, strumenti da estendere anche agli appalti privati.

La sicurezza sul lavoro resta la priorità assoluta. I dati parlano chiaro: troppo spesso si continua a morire nei cantieri. La sicurezza non è uno slogan, ma un impegno quotidiano che si realizza con formazione continua, più controlli, presenza nei luoghi di lavoro e con la qualificazione delle imprese, anche attraverso l’adozione della patente a crediti, fondata proprio sui criteri della sicurezza.

L’edilizia non può essere lasciata a un destino incerto. Per l’Umbria, rappresenta un’opportunità concreta di crescita, coesione e futuro. Sta alla politica fare la propria parte.