De Luca: “Contrattazione alla base di tutto, o il sindacato è destinato all’estinzione”
“Contro di noi della Cisl spesso viene attuata la politica del fango, ma noi abbiamo gli anticorpi: non ci servono i vaccini. I nostri anticorpi sono i nostri delegati che ogni giorno portano avanti i valori della Cisl”.
Così il segretario generale aggiunto della Filca Cisl Ottavio De Luca, intervenendo al Deco Hotel di Ponte San Giovanni a chiusura del Consiglio Generale di Filca Cisl Umbria di fine anno. L’occasione è stata buona anche per tornare sul grande tema caldo delle ultime settimane, quello della Manovra che non ha visto la Cisl allinearsi allo sciopero come invece hanno fatto Cgil e Uil. De Luca spiega perché l’atteggiamento della Cisl è stato diverso: “Il nostro ruolo, come sindacato, è quello contrattare, non quello di fare filosofia, né tantomeno quello di sostituirci ai partiti. Se questo non succede, se cioè perdiamo il vero ruolo, il sindaco è a rischio estinzione. Se ancora questa condizione è in piede è merito della Cisl, di tutto quello che sta facendo”.
Le conquiste della contrattazione della Cisl
De Luca poi snocciola una ad una le conquiste ottenute dalla Cisl grazie al fatto che preferisce prima sedersi ai tavoli: “La Legge sulla partecipazione dei lavoratori, che attualmente è in discussione, è una nostra conquista: magari fra 15 anni qualcun altro se ne approprierà, come ha già fatto per il Durc e la patente a punti, altre due nostre proposte”.
E ancora: “Il mondo del lavoro è cambiato, così come è cambiata della cultura del lavoro e di questo bisogna rendersi conto. Siamo stati gli unici a dire che il Superbonus andava regolamentato per fare in modo che andasse ad aiutare la ristrutturazione delle case di chi non arriva a fine mese e non come invece è stato, le seconde case e le ville”.
Sciopero si, ma solo se serve davvero
De Luca sottolinea ancora i valori della Cisl: “Chi dice che a noi non piace scioperare? Se serve siamo pronti. Ma la differenza è che noi se c’è necessità di scioperare lo facciamo a prescindere dal colore del Governo, altri no. Noi siamo abituati a portare la croce: è più facile fare populismo per guadagnare consenso. Anche a noi piacerebbe che da domani aumentassero gli stipendi e tutti si potesse andare in pensione a 60 anni, ma bisogna fare i conti col debito pubblico e col patto di stabilità”.
E ribadisce: “Per noi alla base di tutto c’è la contrattazione. Siamo riusciti ad ottenere il taglio del cuneo fiscale fino al 2027: questo è motivo di sciopero? O invece è motivo per continuare a contrattare. Dare i soldi a pioggia è facile: ma poi chi paga il conto?”.
Investire sulla sicurezza
Importante anche il passaggio dedicato all’edilizia, che ovviamente non può prescindere dalla sicurezza. “Oggi c’è chi vuole far passare l’idea che gli immigrati spaventano, che siano un pericolo e invece sono una risorsa, lo sappiamo bene noi dell’edilizia. Ma proprio per questo è fondamentale continuare ad insistere sulla sicurezza e pretendere formazione continua, all’ingresso del percorso lavorativo non durante. Per tutti i lavoratori, ma soprattutto se sono stranieri, perché possono non conoscere la lingua e le normative. Bisogna sporcarsi le mani e denunciare i cantieri irregolari: 7 su 10 sono troppi. Serve un cambiamento culturale e su questo è fondamentale che agiscano i Clt e gli Rlst”