Consiglio Generale Filca Umbria: “Sicurezza, formazione e salari per il rilancio della regione”

Consiglio Generale Filca Umbria: “Sicurezza, formazione e salari per il rilancio della regione”

Salari, il lavoro che cambia e un settore – quello dell’edilizia – in controtendenza rispetto ad un’Umbria che affonda ogni anno di più. Questi i temi sul tavolo del consiglio generale della Filca Cisl Umbria, svoltosi a Ponte San Giovanni presso il Deco Hotel, ultimo appuntamento dell’anno solare e preludio alla fase che si concluderà col Congresso regionale del prossimo 20 Marzo a Perugia presso il Castello di Monterone.

Il segretario generale Giuliano Bicchieraro pone l’indice sulla sicurezza del lavoro che – sottolinea – “deve diventare un obiettivo strutturale e non una questione episodica. È necessario continuare a spingere per l’adozione di misure concrete e innovative, come la patente a crediti, una proposta che abbiamo avanzato con determinazione per incentivare comportamenti virtuosi nel settore edile”. Insieme a questo, il segretario ribadisce il ruolo centrale della contrattazione, per affrontare l’emergenza salariale che mette l’Umbria agli ultimi posti in Italia.

La sfida della sicurezza: coinvolgere anche i privati

Sul fronte sicurezza, Bicchieraro ricorda che “come parti sociali dell’Umbria abbiamo redatto un protocollo di legalità e sicurezza per gli appalti pubblici utilizzando come riferimento l’articolato di legge de dlgs 36/23 legge sugli appalti pubblici in particolare gli articoli che riguardano la tutela del lavoro e dei lavoratori. La sfida più importante per il futuro sarà quella di trasferire queste norme anche nell’ambito degli appalti privati”. La Filca, ha spiegato il segretario, continuerà ad insistere fortemente sul tema della formazione, particolarmente dopo un anno nero, che ha visto nuovamente l’Umbria sulle pagine dei giornali in maniera quasi costante per gli infortuni sul lavoro. Senza dimenticare anche i “quasi infortuni”, ovvero quegli episodi che non si sono trasformati in tragedia solo per un caso: “Ogni incidente sul lavoro rappresenta una sconfitta non solo per le famiglie colpite, ma per l’intero sistema produttivo e sociale- ricorda il segretario, rilanciando il ruolo degli Rlst – . La questione del “quasi infortunio”, o “near miss” è un fenomeno spesso sottovalutato o non adeguatamente segnalato ed  è invece un indicatore cruciale per valutare e prevenire i rischi nei luoghi di lavoro, in particolare nel settore edile, dove i pericoli sono molteplici e costanti”

Emergenza salariale e contrattazione di secondo livello  

Sul fronte salari, Bicchieraro ricorda il ruolo della Cisl – e quindi anche della Filca che di essa è parte – nella promozione della Legge sulla partecipazione dei lavoratori nelle aziende: “Questa legge, che ora è in discussione presso la Commissione Lavoro della Camera, rappresenta una svolta epocale per il mondo del lavoro italiano, cambia il rapporto tra capitale e lavoro, introducendo strumenti concreti per garantire un maggiore coinvolgimento dei lavoratori nella gestione delle imprese. L’approvazione di questa normativa favorirebbe la redistribuzione della ricchezza attraverso la partecipazione economica;  il rafforzamento del controllo dei lavoratori sulle scelte aziendali, migliorando la trasparenza e la sostenibilità delle decisioni imprenditoriali; un modello di governance aziendale più inclusivo, che valorizzi il contributo dei lavoratori non solo come forza produttiva, ma anche come attori decisivi per lo sviluppo”.

“L’emergenza salariale- ricorda poi Bicchieraro – non può essere affrontata con soluzioni semplicistiche o legislative che si limitino a stabilire una soglia minima di retribuzione. La contrattazione collettiva, integrata da politiche innovative di partecipazione e democrazia economica, a nostro parere, rappresenta la strada più efficace per garantire salari dignitosi, ridurre le disuguaglianze e costruire un modello di lavoro più equo e partecipativo”.

Un piano industriale per le costruzioni

Infine sul fronte del comparto, proprio i dati positivi dovrebbero indurre- secondo il segretario – a varare un piano industriale per le costruzioni. Oltre a questo ovviamente, c’è la messa in sicurezza del territorio, da rischio sismico ed idrogeologico, agendo sulla prevenzione: “La Filca Cisl si impegna a promuovere un modello di sviluppo che superi la ciclicità produttiva, puntando su interventi strutturali che mettano al centro la sicurezza del territorio, la riqualificazione del patrimonio edilizio e la valorizzazione delle comunità locali. Solo così potremo garantire stabilità al comparto, creare nuove opportunità di lavoro e migliorare la qualità della vita nei territori”, sottolinea Bicchieraro.

Sos Umbria, una regione in declino.

Tutto questo si inserisce in un quadro regionale a tinte più che fosche, con lo Svimez e l’Inps che hanno certificato il declino di una regione che si spinge ogni anno di più verso Sud. Ultima per crescita del Pil (e il dato è negativo), l’Umbria soffre anche di un forte skill mismatch: “Le risorse del PNRR rappresentano una leva importante, ma per utilizzarle al meglio occorre un progetto di rilancio che guardi oltre l’emergenza e sappia costruire una crescita sostenibile e duratura”, spiega Bicchieraro.

    Il quale indica le priorità per il rilancio: politiche fiscali e strutturali a lungo termine per l’occupazione, incentivi fiscali per i settori strategici, formazione con un focus sulle competenze richieste dal mercato, specialmente nei settori della digitalizzazione e della sostenibilità: “Servono – dice Bicchieraro – investimenti strutturali partendo dal rafforzamento del settore delle costruzioni come motore di sviluppo, estendendo le logiche di incentivo a infrastrutture, rigenerazione urbana e valorizzazione delle aree interne. Solo con un cambio di passo deciso e coraggioso, l’Umbria potrà superare questa fase di stagnazione e costruire un futuro di crescita sostenibile per le sue comunità”. Temi che la Filca porterà sul tavolo della nuova Giunta  Regionale.

Filca Umbria: un sindacato che cresce

I lavori erano stati aperti dal segretario generale aggiunto Emanuele Petrini, che ha tirato le somme economiche che evidenziano un sindacato in forte crescita nelle imprese: “Siamo i primi in provincia di Perugia e i secondi nel ternano – sottolinea  Petrini – ci attende quindi un 2025 pieno di sfide e responsabilità sui temi della contrattazione, del ricambio generazionale, delle iniziative su salute e sicurezza sul lavoro per farci trovare pronti al cambiamento”.

Manzotti e De Luca: La Cisl sindacato del dialogo

Gli interventi conclusivi, del segretario regionale Cisl Umbria Angelo Manzotti e del segretario generale aggiunto Filca Cisl Ottavio De Luca hanno ribadito il ruolo della Cisl nella Legge di Bilancio, sottolineando come il taglio strutturale, fino al 2027 del cuneo fiscale sia frutto della concertazione voluta dal sindacato e iniziata tre anni fa: “Questo è motivo di sciopero o invece per continuare a sedersi al tavolo?”, dice Manzotti

De Luca rilancia: “Il nostro ruolo è contrattare, non fare filosofia o sostituire i partiti. Altrimenti il sindacato è rischio estinzione: se noi oggi abbiamo un ruolo è per quello che sta facendo la Cisl. La Legge sulla partecipazione? Vedrete che fra 15 anni la Cgil se ne approprierà come ha fatto con la patente a crediti e col Durc”

Infine, Manzotti sposta il mirino sui salari: “Questa è una regione col 30 percento di over 65 e con una retribuzione fra le più basse d’Italia: 81 euro contro 95. Questo perché la filiera del lavoro si ferma da noi alla produzione e c’è molto lavoro povero: lo testimonia il fatto che le assunzioni sono cresciute ma il Pil scende”.

Il Consiglio è poi stato animato dagli interventi di alcuni operatori sul territorio (Federico Biagioli, Enrico Borri, Luca Grilli, Marco Marcantonini), dal responsabile Cisl di Foligno Bruno Mancinelli e da alcuni delegati Filca di fabbrica, che hanno fatto il punto sulle varie realtà umbre.