Cave e cantieri, gender gap oltre l’80 percento: forti esenzioni per chi assume donne

Cave e cantieri, gender gap oltre l’80 percento: forti esenzioni per chi assume donne

C’è ancora l’edilizia, insieme con l’industria estrattiva fra i settori con il maggior gender gap a livello di assunzioni. Lo certifica il Ministero del Lavoro nell’ambito di un decreto che definisce per il 2025, sulla base delle elaborazioni effettuate dall’Istat, tenendo conto della media annua del 2023, i settori e le professioni caratterizzati da un elevato tasso di disparità uomo-donna.

Il decreto prevede, per tutti quei settori dove il tasso di disparità uomo-donna  supera di almeno il 25 percento il valore medio (12 percento) un esonero contributivo pari alla metà del dovuto per i datori che assumano donne di qualsiasi età disoccupate da oltre dodici mesi

L’agevolazione è concessa per 12 mesi in caso di assunzione con contratto a tempo determinato, estendibile a 18 mesi qualora si passi ad un contratto indeterminato o si venga assunti direttamente con quest’ultimo.

I due settori centrali della Filca fanno registrare un tasso di disparità rispettivamente dell’ 82,2 percento (l’industria estrattiva) e dell’81,9 percento (edilizia).

Nel dettaglio, relativamente agli occupati dipendenti per attività economica e sesso, l’industria estrattiva fa segnare 26.000 occupati maschi e 3.000 femmine, con una percentuale di maschi quindi al 91,9 percento del totale. Le costruzioni fanno segnare 935.000 maschi e 93.000 femmine, con un tasso di occupazione maschile del 91 percento.

Per quanto riguarda le altre professioni, il tasso di disparità uomo-donna più elevato si riscontra tra gli artigiani ed operai metalmeccanici specializzati (95,9 per cento) e gli artigiani e operai specializzati della manutenzione degli edifici, edilizia ed industria estrattiva  (95,3 per cento).

Nel dettaglio, relativamente agli occupati dipendenti per professione e sesso, la voce “artigiani e operai specializzati dell’ industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici” registra 667.000 occupati maschi e appena 16.000 femmine.

Un altro dato relativo ai settori di competenza Filca è la voce “Professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni”, dove il dato fa registrare 159.000 uomini e 38.000 donne, quindi con un tasso di gender gap pari al 61,5 percento.

Non direttamente afferente alla Filca, ma in qualche modo connesso è anche l’interessante (e preoccupante) dato relativo a “Ingegneri, architetti e professioni assimilate” con 204.000 uomini e appena 52.000 donne: pur essendo uno dei settori col gender gap più basso, si registra comunque uno scarto del 59,6 percento.

Un dato finale, anche questo sconfortante: in nessun settore o comparto le donne occupate superano i maschi o li eguagliano, nemmeno in settori tradizionalmente più affini come commercio e servizi, dove si arriva al massimo al 45 percento di occupate sul totale dei dipendenti.