Bicchieraro: “La patente a punti è una garanzia per le aziende regolari”
di GIULIANO BICCHIERARO*
È di queste ore la notizia Ansa che ci sarebbe da parte delle forze di governo, con tre emendamenti presentati alle commissioni bilancio e finanze del senato, la volontà di prorogare l’entrata in vigore della “patente a crediti” al 1.Gennaio 2025. Addirittura, anche l’opposizione, con altri emendamenti, ne chiede il rinvio addirittura ad Aprile.Il tutto coon buona pace dei buoni propositi per cui questo provvedimento era stato urgentemente messo in campo dopo la strage di Firenze, nella quqle hanno perso la vita 5 lavoratori in un cantiere edile.
Insomma, sembra non si voglia trovare una soluzione al problema sicurezza: tutti gli attori in campo tergiversano rispetto a possibili recuperi di terreno riguardo ai numerosi infortuni spesso anche mortali. La nostra Federazione, come anche la Confederazione hanno chiaro il percorso da seguire: formazione sul campo, consapevolezza assoluta dei rischi che i nostri lavoratori corrono sui luoghi di lavoro, quindi operare sul tenere alta la percezione del rischio da parte dei nostri rappresentati, controlli ed ispezioni, e qualificazione delle imprese, ad oggi non abbiamo strumenti efficaci per certificarla, tutti anche chi non ha mai frequentato i cantieri potrebbero creare un’azienda edile e operare nel settore, con tutta una serie di incongruenze che riguardano le competenze non solo professionali ma anche inerenti alla sicurezza.
Pretendere che le imprese siano più responsabili
Nel testo unico per la sicurezza Dlgs 81/08, si parla di patente a punti, e di come dovrebbe essere messa a disposizione del sistema per qualificare le imprese soprattutto sul fronte sicurezza, (art. 27 comma 1 e 2), mai però ha avuto applicazione. Ci sono volute tragedie su tragedie nei luoghi di lavoro, per arrivare alla definizione dell’attuale provvedimento che avrebbe dovuto essere applicato dal 1 ottobre prossimo. Gli infortuni come anche le malattie professionali sono aumentate in questi ultimi mesi, non si può abbassare la guardia, dobbiamo pretendere che le aziende si prendano la responsabilità di qualificarsi soprattutto per quanto riguarda il fattore sicurezza, non possiamo prorogare all’infinito quello che potrebbe essere, non certo la soluzione definitiva del problema, ma un altro importante tassello che sicuramente ci aiuterà a rendere tutto il sistema più strutturato e qualificato.
Chi è a norma non ha nulla da temere
È chiaro che il governo abbia ricevuto pressioni importanti dalle lobby dei costruttori per evitare incombenze e responsabilità su chi rappresentano. Noi diciamo alle associazioni datoriali che gravitano anche nel nostro territorio regionale, che la patente a crediti dovrebbe essere fortemente voluta anche da loro, che sicuramente rappresentano aziende regolari e che non cercano di risparmiare sulla sicurezza, contro coloro i quali, facendo concorrenza sleale, operano in altro senso.
Altrimenti legittimamente ci lasciano intendere che forse le aziende che sono rappresentate dalle stesse associazioni, troppo regolari non sono. Non possiamo più permetterci di allungare i tempi che non abbiamo più, visto quanto grave è il problema a cui da diversi fronti dobbiamo dare soluzione rendendo strutturale la sicurezza. Poi ognuno si dovrà assumere la propria responsabilità dovendo rispondere anche alla propria coscienza, quando in gioco ci sono la salute e addirittura la vita delle persone.
(*) = segretario regionale Filca Cisl