Patente a punti, oltre 12.000 le imprese umbre coinvolte: “Fare rete per qualificare il settore”
Sono 12.083 complessivamente le aziende umbre che dal 1.ottobre dovranno fare domanda per la patente a crediti, il dispositivo che entrerà ufficialmente in vigore- c’è in merito la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale – e che la Filca Cisl ha fortemente voluto, oltre ad aver contribuito a costruirne il meccanismo prendendo come punto di partenza la proposta messa a punto dal sindacato già nel lontano 2003.
Nel dettaglio, in Umbria, secondo l’elaborazione dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre su dati Infocamere-Movimprese, sono coinvolte 3709 società di capitali, 1609 società di persone, 6503 imprese individuali e 262 imprese in altra forma. L’Umbria è quartultima in questa speciale classifica davanti a Basilicata, Molise e Valle d’Aosta (naturalmente in questo caso anche le dimensioni della regione hanno il loro peso).
Chi è coinvolto e come funziona
Naturalmente il settore dell’edilizia e delle costruzioni, così come quello degli impianti, sono i maggiormente interessati, ma il dispositivo, così come si legge nella circolare esplicativa diramata dal Ministero del Lavoro, è previsto in generale “per le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili ad esclusione di coloro che effettuano mere forniture o prestazioni di natura intellettuale”.
E dovranno avere la patente anche i lavoratori autonomi che operano “fisicamente” nei cantieri, ad esclusione di coloro “che che effettuano mere forniture o prestazioni di natura intellettuale: si intendono con questi, ad esempio ingegneri, architetti o geometri.
Il provvedimento, è bene ricordarlo, non coinvolge solo le imprese italiane, ma tutte quelle che operano in Italia con sede in uno Stato membro dell’Unione europea diverso dall’Italia o in uno Stato non appartenente all’Unione europea anche se, in questo caso, il rilascio “può avvenire sulla base di una dichiarazione attestante il possesso, per le imprese stabilite in uno Stato membro dell’Unione Europea, di un documento equivalente rilasciato dalla competente autorità del Paese d’origine o, per le imprese stabilite in uno Stato non appartenente all’Unione Europea, riconosciuto secondo la legge italiana”.
Sul funzionamento della patente a punti vi rimandiamo alle slides che scorrono nella homepage del nostro sito e che potete scaricare. Trovate le stesse slides scaricabili sulla nostra pagina facebook, cliccando qui sotto.
I dati umbri sugli infortuni
Dei dati umbri si è parlato spesso, particolarmente sul fronte infortuni. Le nostre interviste sul territorio stanno disegnando in questo senso un quadro preoccupante, che è tuttavia vale la pena riassumere. Secondo l’elaborazione Cgia su dati dell’Inail l’Umbria ha avuto una escalation importante degli infortuni passando dai 13 del 2020 (1 nel settore edile), ai 28 del 2021 (2 fra gli edili), per poi scendere a 23 (di cui 6 nelle costruzioni) nel 2022 e risalire a 23 lo scorso anno.
Gli infortuni mortali vedono Perugia 17. in Italia con 9 infortuni mortali nel periodo Gennaio-Luglio 2024, uno in meno rispetto allo scorso anno e Terni molto più in basso, con 2 incidenti mortali (-4 rispetto al 2023) nello stesso periodo di tempo.
Aumentare i controlli
Secondo gli artigiani mestrini “la patente a crediti può essere uno strumento in grado di agevolare l’attività degli enti pubblici preposti ai controlli: in un’unica banca dati disporranno dell’intera platea delle imprese che operano nel mondo dei cantieri, potranno monitorarla attentamente e individuare le aziende più a rischio in materia di sicurezza”.
Gli stessi spiegano però che “bisogna anche aumentare sensibilmente il numero dei controlli ed eseguirli con più efficacia. L’attività ispettiva, infatti, dovrebbe privilegiare i profili sostanziali di sicurezza e di salute nei cantieri, anziché soffermarsi, come spesso accade oggi, sugli aspetti formali privi di alcuna valenza preventiva”.
Tradotto in concetti semplici: meno controlli sulle scartoffie e più rigore per esempio, verso chi ha montato un ponteggio non ancorandolo correttamente o, nei lavori in quota, non ha installato barriere anti caduta, parapetti e reti di sicurezza. O verso chi non utilizza caschi e dispositivi di protezione. Formazione, sicurezza e meno burocrazia. Concetti sui quali la Filca Cisl insiste da sempre.
Pelle: tutto il settore collabori per migliorarla
Nel commentare l’entrata in vigore del provvedimento, Enzo Pelle, segretario generale degli edili della Cisl parla di “strumento prezioso e atteso da anni che punta alla qualificazione del settore partendo dall’uomo e dal lavoro, e ha come obiettivo garantire sicurezza e legalità nei cantieri”.
“Il quadro che emerge dal testo – sottolinea il segretario – è il frutto di un confronto intenso e qualificato tra sindacato, aziende e istituzioni. Grazie anche al pressing della Filca e della Cisl sono stati migliorati molti aspetti che erano stati lasciati fuori dal Dl in prima applicazione e si è evitato che l’entrata in vigore del provvedimento slittasse di mesi”. Il riferimento è al tentativo di maggioranza ed opposizione, di prorogarne l’entrata in vigore attraverso emendamenti dal Dl Omnibus.
“Ciò non toglie – avverte Pelle – che l’avvio del nuovo strumento abbia bisogno di essere tarato ed accompagnato, introducendo correttivi e miglioramenti con l’apporto di tutto il sistema dell’edilizia”.
Filca stimolo per tutto il comparto
Non è un caso che sia la Filca a fare da traino: è stato proprio il sindacato degli edili Cisl negli anni a proporre felici intuizioni come il Durc, la congruità e appunto, ben 21 anni fa, le prime sollecitazioni per la patente a punti: “Questo provvedimento alzerà gli standard di prevenzione della sicurezza nei cantieri e favorirà il contrasto al lavoro irregolare; maggiore sicurezza e regolarità credo siano obiettivi condivisibili da tutti”, sottolinea Pelle.
Le tragedie di Firenze e Brandizzo devono restare il faro che tiene alta l’attenzione sul problema sicurezza. La patente a punti, in questo senso, si aggiunge alle recenti norme in materia di sicurezza che parificano il settore privato a quello pubblico comprese le garanzie di applicazione contrattuale e i punteggi premiali alle imprese che investono sul tema della sicurezza”.
Cambio di rotta? Presto per dirlo, viste le spinte contrarie della politica, spesso più attenta ad ascoltare i portatori di interesse che le reali istanze del Paese, ma il segretario Filca è ottimista e parla di “presagio di un importante cambio di marcia sulla sicurezza e sulla qualificazione delle imprese di cui il comparto delle costruzioni ha veramente bisogno”.
Sicurezza, formazione e innovazione
Da anni la Filca sostiene che gli investimenti in formazione, prevenzione, innovazione, salute e cultura della sicurezza siano la chiave per dare qualità al settore, innovazione al mercato e sostenibilità sociale: “Le aziende devono capire che investire sulla sicurezza non è una spesa ma un valore aggiunto perché un’azienda dove i lavoratori non rischiano la vita è maggiormente produttiva”, è il mantra che il sindacato ripete anche in Umbria, dove le dimensioni medio-piccole delle aziende portano ad una minore consapevolezza di questo concetto. Che in fondo non è altro che una battaglia di civiltà, perché il lavoro di qualità (anche nel salario) è necessario ed ovvio per un Paese che aspira ad essere realmente competitivo.
Pelle dal canto suo sottolinea il ruolo della Filca, che inaugura con la patente a crediti “una nuova stagione del dialogo e delle proposte”, ma ovviamente rilancia: “Chiediamo una formazione vera – sottolinea – che passi dai nostri Enti bilaterali e una banca dati nazionale che certifichi la formazione, specie quella sulla sicurezza. Oggi la Patente ci consente davvero di qualificare il settore, ponendo le basi per rafforzare e garantire legalità e sicurezza nei cantieri. E ci auguriamo che anche le parti datoriali più scettiche su questo provvedimento si ravvedano”.